Ecco come. Come uno sguardo attraverso un vetro. Una realtà che non mi appartiene e che nonostante tutto continua a sopravvivere dentro di me lottando con quanto di più profondo possa esistere. Una follia generata dal turbine di paure e insicurezze che non mi lascia libero. Una guerra contro una natura falsa, contorta, meschina. Non mia. Natura che scatena rabbia, urla, spavento e dolore. Una devastante forza innaturale e corrotta che distrugge in un secondo quanto creato nel tempo. A voi, stupide paure, mi rivolgo. Credete davvero che io possa permettere tutto questo? Che io, ignaro protagonista, possa permettere un tale scempio? Sbagliate. Io combatto le mie battaglie una per volta. Una sola. Sarò anche disarmato, ma la mia volontà e il mio essere mi faranno da scudo la prima e da spada il secondo. Qui sulla mia pelle ci saranno i segni di una dura lotta, ma da me vinta. Destino spregiudicato e folle.

Mio.

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