Dritto, come binari invisibili
Continuo così. In una corsa che è un cammino, lungo deciso e che tende all’orizzonte. Un modo piccolo di raggiungere grandi spazi. Lascio tracce delebili che nessuno può capire e mi scopro ogni giorno incondizionatamente vittima di me stesso. Minuscola capacità di intraprendere un viaggio che possa donarmi le risposte che cerco attraverso ogni singolo passo. Vivo e cammino. Lì, giù in fondo, nemmeno posso sapere cosa mi aspetta e, al dire il vero, nemmeno mi importa. Solido e tenace è il futuro di chi s’arrende, debole e sofferente è il futuro di chi sogna. Come me. Nulla possono le vane speranze che non una mera esistenza di loro stesse. E’ la volontà che cambia le regole. E a Lei che bisogna tendere. E’ me che cerchi destino? O sono io a cercare te? Cosa importa io da dove vengo e dove posso andare? Lasciami camminare. Rendimi protagonista di questa storia che è la mia vita e non inerme osservatore. A te, vittima del comune dire, mi rivolgo. A te, destino. A te, che tanto ti disperi a regolare il veloce muoversi del mondo e che affannosamente fallisci, chiedo solo questo:
Lasciami camminare.
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