Lì, in quella che ora è la sua casa, vive e respira. Si nutre del volteggiare muto di urla lontane e rende grigie le solari giornate. Muro invisibile del comune vivere riesce a incastrarmi nel suo essere preciso intorno a me. Mi tiene avvolto nell’indifferenza delle circostanze e nella delusione di uno sguardo gelido. E’ silenzio. E’ solo tempo che sfugge al mio controllo, una nuova prova da superare, un ostacolo da saltare, una sfida da affrontare. Nel mio dritto e sconosciuto cammino sono il binario dei miei pensieri. Limpida e aperta c’è e mi sostiene. Acqua salata sulla mia pelle. Tante di voi che di me prendete ciò che volete. Unico destino di scivolare via e null’altro vi concedo. In questo frangente di vita spezzata rendo partecipe me stesso di quanto qui, chiuso nell’immensità di questa stanza, mi è rimasto:

silenzio.

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