A dare a me stesso fiducia e speranza. E mi chiedo dov’è che sbaglio. Ogni giorno eventi casuali che tra loro non combaciano si inseriscono nella mia vita come serpi nella tana di una preda impaurita. Dietro di me fango e terra, davanti a me ignoto, terrore e morte. E ancora mi affanno. Ancora ci provo. L’indomani eccomi di nuovo con l’appiglio di una promessa aleatoria che mi sostiene come un faro costruito sulla sabbia. Il mare lì fuori impazza e io mi trovo chiuso sulla cima senza via d’uscita. Guardo il mondo avanzare, navigare, sopravvivere, ma tremendamente libero. E io, ancora rinchiuso, guardo sotto e trovo chi mi ci ha relegato. Chi ci gode in questa situazione e ne trae il vantaggio che non merita. Vedo l’astuzia dell’esperienza battere violentemente contro l’igenuità della giovane volontà. Devo trovare un rimedio. So che non è impossibile. Devo liberare la mia mente dalle ossessioni che mi perseguitano, devo trovare la pazienza, devo aspettare il momento giusto.

E allora anche io riuscirò ad accendere l’acqua.

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